L’automazione e l’integrazione delle macchine da stampa flessografiche con il digitale (macchine ibride), che includono anche i passaggi successivi indispensabili per l’abbellimento (nobilitazione) e il finisching allo scopo di avere “tutto in linea”, nella precedente edizione di Labelexpo sembrava una cosa certa e immutabile nel tempo. In questa edizione “forse” alcune aziende hanno cambiato idea, oppure hanno in cantiere progetti innovativi, che, come ci hanno riferito alcuni intervistati, non erano presentati in fiera essendo al momento installati presso alcuni stampatori per i test. Vero o falso poco importa, è certo che si sono visti alcune linee di stampa flessografica che hanno tolto o staccato la stampa digitale, altri hanno modificato il flusso altri hanno deciso di gestire la parte di nobilitazione e finisching in modo differente o fuori linea. 

Figura 1. Modulo per la stampa e finitura delle etichette di Prisma

Figura 2. Esempio di macchina modulare Digifast di Prati 

Scelte motivate allo scopo di rendere indipendenti i vari gruppi produttivi per poter mantenere le elevate velocità della stampa analogica penalizzate dalla più “lenta” stampa digitale se si decide di utilizzare risoluzioni elevate. La stampa offset e letter press rotativa, meno enfatizzate della flexo e del digitale nel comparto etichette, era rappresentata da varie aziende. 

Figura 3. Macchina da stampa offset con finiture in linea di Myacoshi

Figura 4. Particolare della macchina da stampa offset di Zonten

L’implementazione di automazioni allo scopo di accelerare i tempi di inserimento delle forme di stampa (lastre), installazione di sistemi che permettono di ridurre i tempi di avviamento per il bilanciamento dei colori, il registro, ecc. permettono di ottenere un buon risultato in brevissimo tempo, con pochi scarti di stampa, foil, fustellatura, ecc. La possibilità di stampare a quattro o più colori, utilizzando inchiostri UV Led permette una rapida asciugatura tra un castello colore e l’altro, garantendo elevate velocità. Le differenti tipologie si possono classificare in tre aree; High Pressure Mercury UV, Metal halide type UV(H-UV) e UV-LED.

Figura 5. Schema e immagine di lampada UV di due aziende: UV tecnik e IST

La possibilità di stampare differenti tipologie di vernici e fustellare in linea, rendono l’offset competitiva sui costi di gestione delle forme di stampa in confronto alle altre tecnologie analogiche.
È certo che molte aziende stanno allargando i loro spazi abbinando ai prodotti anche dei servizi orientati a una “economia circolare” utilizzando biomasse di varia origine per produrre differenti tipologie di substrati, colle, inchiostri, ecc., allo scopo di ridurre l’inquinamento e di poter riciclare i rifiuti di plastica, film, carta, ecc. Molte aziende per il catering nei vari stand e anche per le sfarzose feste serali, hanno utilizzato piatti, posate e bicchieri compostabili o riciclabili, speriamo non sia solo un riscontro di marketing che a grandi lettere evidenziavano sui poster questi argomenti. Innumerevoli erano i fornitori di cliché per rilievi, multi-livello, dati variabili, incisi sia su differenti tipologie di metalli sia piani come rotativi a conferma dell’esigenza del creativo e del cliente che obbligano lo stampatore a individuare differenti e sempre più complesse forme di nobilitazione dell’etichetta. 

Figura 6. Rilievo multilivello artistico e bassorilievo in contemporanea utilizzando un cliché in ottone di Carlo Gasperini

Figura 7. Nello stand di Albertin erano esposte le piastre “SRP System” che permettono di sostituire solo alcune parti del cliché riutilizzandolo nel tempo senza doverlo rifare completamente

Stesso contesto per la fustella che può essere effettuata sia su macchine piane come rotative e anche con taglio laser che può combinare più funzioni (taglio, mezzo taglio, ablazione) 

Figura 8. Differenti cilindri magnetici per i differenti modi di trattenere le fustelle rotative proposti da Rotometal. La seconda immagine evidenzia il momento della sostituzione automatica di una fustella senza togliere il cilindro dalla macchina

Osservando la stessa etichetta presentata nella precedente edizione di Labelexpo, si è potuto constatare che su molte tipologie di substrati ora il laser non presenta “bruciature” sulla carta bianca e viraggi degli inchiostri se questi deve essere stampato sui bordi (al vivo). Terminata la stampa, pochi considerano l’importanza della pulizia delle attrezzature; anilox, sleeves, cliché ecc. In fiera l’italianissima azienda Inglese, affrontava con varie tecnologie questi argomenti. 

Da molti anni sentiamo parlare di RFID (Identificazione in Radio Frequenza), inizialmente utilizzato per applicazioni industriali si sta estendendo a quelle di uso quotidiano; card di accesso al posto di lavoro, tag anti-taccheggio su etichette per i vestiti, marketing all’interno del punto vendita, scambio dati e informazioni con i social networks, ecc. Solo da alcuni anni si sente parlare di NFC (Near Field Communication – “comunicazione di prossimità”), presente in fiera applicato sui prodotti in vari modi. Non solo i produttori ma anche gli utilizzatori ipotizziamo che la diffusione nei prossimi anni aumenterà in quanto si possono utilizzare gli smartphone che funzionano con l’ausilio di APP, sostituendo i sofisticati e costosi lettori. La piantina e il biglietto della fiera sono un segnale di un cambiamento. Poche persone si sono accorte che la piantina della fiera non era stampata né su carta, né su plastica, ma su un substrato di polipropilene sintetico e riciclabile. Il biglietto di ingresso piegato in due parti ha all’interno un RFID che agevolando il visitatore nella registrazione presso gli stand che disponevano del dispositivo di ricezione, senza perdere tempo per scambiarsi biglietti da visita o compilare a mano moduli per il contatto commerciale, e per ricevere successivamente informazioni. 

Figura 9. La piantina stampata su un substrato di polipropilene della Yupo. L’ingrandimento evidenzia una stampa eccellente sia per il contrasto dei colori brillanti come per il dettaglio e registro. La base per nuove possibilità creative e soluzioni alternative. In una fiera piovosa come questa, ci è servita anche come ombrello essendo resistente all’acqua. Il produttore afferma che resiste anche ai raggi UV, la proveremo a Labelexpo 2021 sperando ci sia il sole

Figura 10.  Il biglietto di ingresso alla fiera con un RFID posizionato al suo interno

Sintomi evidenti che il futuro deve essere più ecologico, ecocompatibile, più green. Messaggio che deve far pensare chi stampa. Per rimanere al passo con i tempi lo stampatore deve iniziare a attrezzarsi in tal senso, in quanto i suoi piccoli o grandi clienti devono anche loro adeguarsi al cambiamento, se vogliono vendere il prodotto, di conseguenza si deve adeguare l’etichetta, l’imballaggio flessibile, ecc., alle esigenze degli acquirenti che decidono le sorti dei mercati.

LA BIOMASSA

Biomassa. Una parola che si utilizza sempre più spesso nel contesto di attualità ambientale, quando si parla di ecologia e sostenibilità. La biomassa, prima di tutto è un materiale. A caratterizzare il suo status è la sua origine che può essere di derivazione animale o vegetale (ma non fossile), Sono biomasse tutti i materiali di origine biologica: produzione o scarti agricoli, residui forestali, reflui degli allevamenti di animali, e anche rifiuti urbani. Materiali che perdono il proprio status di scarto, per diventare nuovamente materia prima riutilizzabile per cercare di risolvere lo smaltimento dei rifiuti. Biomassa non significa solo energia, ma anche l’individuazione mirata dei rifiuti attraverso una selezione e il riutilizzo che può essere anche differente dal prodotto originale, che comunque serve per generare nuovi prodotti.